Psicologia inversa: come usarla in amore per riconquistare un ex

La psicologia inversa per riconquistare un ex è una tattica ampiamente discussa, perché ha dalla sua una grande forza attrattiva, se usata in dosi giuste. 

Quando finisce una storia d’amore, quando ci troviamo dinanzi all’indifferenza di chi amiamo, stiamo male, soffriamo. Non riusciamo a capire il perché di questo allontanamento, perché siamo stati lasciati, se fino a poco tempo fa si era una cosa sola. 

Ed è qui che scattano tutte le possibili azioni, anzi tattiche, per riconquistare l’ex di turno, uomo o donna che sia, talvolta con risultati opposti a quelli che desideriamo. 

Approfondiamo l’argomento parlando di: 

  • Psicologia inversa per riconquistare l’ex: di cosa parliamo?
    • La reattanza psicologica
  • Come sfruttare la psicologia inversa per far tornare un ex

Psicologia inversa per riconquistare l’ex: di cosa parliamo?

Come spiega il sito RiconquistareLaMiaEx.com (dove fanno addirittura consulenze d’amore) e, in particolare, la guida omonima di Stellar White, la psicologia inversa per riconquistare l’ex è una delle tecniche più interessanti e performanti da usare per riuscire a calamitare l’attenzione di chi ci ha lasciati, inducendolo a tornare sui suoi passi. 

È una tattica sottile, che fa leva sulle emozioni del subconscio del soggetto, spaesandolo. 

In pratica, l’ex si rende conto che improvvisamente non ha più nessun effetto  sulla persona che ha lasciato, ha perso il suo controllo e, di conseguenza, avverte questa mancanza come un “pericolo”, un qualcosa da sanare e al quale rimediare.

Di fatto, vorrà tornare ad avere il controllo e si avvicinerà di nuovo, si farà sentire telefonicamente o con un messaggio oppure sarà più eloquente nei gesti e nelle azioni. 

Ma come fare per attuare tutto ciò? Semplice, sfruttando la reattanza generata dalla psicologia inversa.

La reattanza psicologica

La reattanza psicologica è un fenomeno che si rivela nel momento in cui si subisce una particolare pressione dall’esterno, mirata ad accettare un certo punto di vista e/o atteggiamento. Il soggetto sul quale avviene tale pressione, sarà portato dal suo subconscio a reagire in maniera inversa rispetto a quanto imposto, sviluppando una sua personale reattanza. 

Come riporta il sito Angolo Psicologia, il concetto venne coniato dallo psicologo Jack Brehm nel 1966, grazie ad uno studio sui bambini, dove scoprì che già a 2 anni gli umani sono attratti da ciò che è proibito raggiungere, ovvero da tutto ciò che è negato o sul quale non si abbia un controllo diretto. 

Sul campo, Brehm poté notare come i bambini preferivano i giochi nascosti dietro un pannello di plexiglas, anziché quelli più a portata di mano ed alla loro altezza, cercando di conquistare i primi con caparbietà, tralasciando completamente i secondi.

Come sfruttare la psicologia inversa per far tornare un ex

La reattanza è un concetto molto semplice, eppure estremamente efficace da impiegare con un ex. 

Quando una persona ci manca, quando ci sentiamo vittime di un’ingiustizia come quella dell’essere stati piantati in asso da chi amiamo, la prima reazione è quella di attirare la sua attenzione. Cerchiamo di convincere quella persona del fatto che abbia compiuto un errore, ma che noi siamo lì ad aspettarla a braccia aperte, sempre.

E così via a messaggini al limite del patetico, dove sviliamo ogni aspetto della nostra intera esistenza, solo perché l’altro non è più accanto a noi. Poi, telefonate, incontri che vogliamo spacciare per casuali, opere di convinzione presso amici e parenti dell’ex. 

Tale atteggiamento non fa altro che allontanare ancora di più l’ex, che si sente un bersaglio continuo di attenzioni non richieste. Ma, d’altra parte, si sente anche come colui che domina il gioco, che ha il controllo della situazione sull’altro: un gioco di potere, praticamente. 

L’uso della psicologia inversa per riconquistare un ex sta proprio in questo: far crollare quella certezza di avere il potere sull’altro. 

Anche se nel profondo tu sai di avere il cuore in frantumi, devi necessariamente adottare un atteggiamento differente: 

  • Evita di mandare messaggi e/o telefonare al tuo ex
  • Esci, divertiti, continua la tua vita sociale e non chiuderti a riccio
  • Non mostrarti mai triste in presenza del tuo ex, né tanto meno davanti a persone che potrebbero riferirgli il tuo stato emozionale 
  • Posta sui social momenti felici della tua vita, delle tue uscite, ma evita frecciatine e, soprattutto, di postare in continuazione: il troppo storpia ed è una neanche tanto velata richiesta di attenzione
  • Se frequentate lo stesso giro, comportati come se il tuo ex non sia tale, ma solo un normale amico. Attenzione, però: non ignorarlo del tutto o sembrerà che tu ce l’abbia con lui
  • Gioca con la gelosia, magari flirtando con qualcuno o con qualche stories ammiccante e romantica
  • Se ti contatta (e lo farà), non rispondere subito: lascia che ti desideri

Qui, il segreto è quello di dosare ogni azione con misura: ricordiamoci che parliamo di una tattica per farlo ritornare da te, dunque un lavoro dietro di strategia deve esserci, inevitabilmente! 

C’è, però, il rovescio della medaglia. 

Per alcuni, la psicologia inversa non funziona affatto. Ma, soprattutto, in alcune situazioni può funzionare talmente bene da essere manipolatoria e nessuno vuole un burattino che si muove a comando (o, almeno, lo si spera). 

L’essere manipolati in una relazione affettiva non è amore, non è un rapporto che si fonda su basi sane e che, per forza di cose, è destinato a rivelarsi in maniera negativa su più fronti.

Lascia un commento