Paura di amare in psicologia: sintomi e cause

Chiamata clinicamente philofobia, la psicologia della paura di amare ci mette dinanzi ad una fobia vera e propria, che non consente al soggetto che ne è affetto di vivere una sincera e serena relazione amorosa e/o affettiva. 

Come sempre quando parliamo dell’ambito psicologico, le cause possono essere differenti e molteplici, a seconda del singolo caso.

Ma in tali situazioni, è soprattutto fondamentale riconoscere i sintomi della paura di amare, sia che provengano dal partner o da una persona che si sta frequentando, sia da noi stessi.

Entriamo nel merito dell’argomento, parlando di: 

  • Paura di amare: l’intricata psicologia di chi ne soffre
    • Come si manifesta la philofobia: i sintomi
    • Le cause della paura di amare
      • Paura di perdere il controllo
      • Traumi del passato
      • Paura della perdita
      • Paura e/o difficoltà ad esporsi
      • Sindrome di Peter Pan
      • Problemi di natura sessuale
  • Si può guarire dall’anoressia sentimentale?

Paura di amare: l’intricata psicologia di chi ne soffre

Se parliamo della psicologia della paura di amare, dobbiamo necessariamente far riferimento ad un insieme complesso di fobie, che spinge il soggetto a privarsi di ogni legame e/o attenzione sentimentale. D’altronde, non è un caso che il nome clinico della paura di amare sia philofobia, un termine che vede la propria etimologia nel greco antico e che è la composizione della parola “philo”, che vuol dire amore, e quella di “fobia”, ovvero di paura. 

Entrano in gioco dinamiche che colpiscono l’emotività del soggetto, provocando ansia, frustrazione, la classica sensazione di sentirsi in gabbia non appena una relazione comincia a farsi più intima o dura un po’ più del classico appuntamento occasionale. 

Di fatto, si va incontro a quella che possiamo definire una vera e propria anoressia sentimentale, che provoca un regime invalidante nella vita del soggetto e dei suoi affetti, perché la percezione da parte di terzi è dolorosa al pari di chi ne soffre. 

Alcuni soggetti cercano di lenire la propria paura di amare iscrivendosi ai siti di incontri come il sito di incontri per single CercoSingle.com, una delle più affermate piattaforme specializzate nel trovare l’anima gemella. 

Il vantaggio essenziale di tali siti è non solo quello di poter conoscere tante persone in maniera semplice, ma anche di poter seguire il proprio ritmo e vincere, man mano, le proprie perplessità ed insicurezze. Come un muro che viene abbattuto mattone dopo mattone, il soggetto riesce a superare progressivamente la sua paura, come in una vera e propria terapia d’urto. 

Come si manifesta la philofobia: i sintomi

Ci sono dei sintomi ben precisi che ci fanno comprendere che siamo dinanzi ad un caso di philofobia, sia che ne soffriamo in prima persona, che sia colui o colei che stiamo frequentando. 

Fra i più comuni sintomi abbiamo: 

  • Paura dell’intimità: ciò intenso non solo come timore della sessualità, ma anche di dimostrare un qualunque comportamento affettuoso nei confronti del partner potenziale
  • Isolamento sociale: ovvero evitare tutte quelle situazioni che potenzialmente potrebbero far conoscere delle persone interessanti. In tale frangente, facciamo anche riferimento agli appuntamenti occasionali
  • Sintomi legati al disturbo fobico: ovvero ansia, tachicardia, nausea, sudorazione ed agitazione psicomotoria eccessiva, respiro pesante, bocca secca, tremori, attacchi di panico, stress generale
  • Sintomi psicologici: incubi legati all’affettività, pensieri negativi sulla coppia, ossessioni, ecc. Ma soprattutto, in caso di delusioni affettive passate, il rimuginare costantemente su ciò che è stato, rivivendo il dolore e la rabbia di quei momenti

Di fatto, possiamo ben notare che non è una semplice volontà del soggetto quella di affrancarsi da ogni tipo di relazione e/o azione affettuosa, ma è un qualcosa di molto più complesso che porta anche stati fisici di malessere molto seri. 

Ecco perché, lo ribadiamo, la psicologia definisce la paura di amare come un disturbo altamente invalidante per il soggetto che ne è affetto, proprio perché condizionato dal vivere in maniera libera e serena gli aspetti più intimi e sensibili di una relazione (e della vita stessa). 

Le cause della paura di amare

Perché si ha paura di amare? La psicologia pone in essere – anche qui – un campo molto vario di opzioni, che vanno identificate a seconda del soggetto e, ovviamente, del singolo caso. 

In linea generale, possiamo dire che le cause sono dei meccanismi di difesa che vengono messi in atto, più o meno consapevolmente, per evitare di soffrire e/o di andare incontro a nuovi traumi. In altre situazioni, però, può anche accadere che si sia davanti ad un semplice caso di immaturità affettiva e personale. 

Ma andiamo con ordine ed analizziamo le varie cause della philofobia. 

Paura di perdere il controllo

È tipico di quei soggetti che non si lasciano mai andare, che temono che amando qualcuno possano, poi, ritrovarsi esposti, con le proprie debolezze e fragilità messe alla berlina.

In genere, chi è un maniaco del controllo, tende ad esserlo non solo in campo amoroso, ma anche in tutti gli altri ambiti della vita, provocando un circolo vizioso dal quale occorre non poca fatica per uscire. 

Traumi del passato

I traumi provocano le fobie, anche quelle più irrazionali. 

In questo specifico caso, il soggetto può essere cresciuto in una famiglia anaffettiva o addirittura violenta, dunque un ambiente non sano dove la propria personalità non è riuscita a costruirsi appieno sul lato affettivo. 

Anche un lutto, un divorzio, un tradimento o una violenza sessuale possono causare la paura di amare, in quanto rappresentano eventi carichi di sofferenza e che, legandosi a qualcuno, potrebbero potenzialmente ripetersi. Spesso ne sono soggetti persone adulte oltre una certa età e che quindi hanno accumulato esperienze sentimentali negative e che magari vorrebbero ricominciare, ne parliamo nel nostro articolo innamorarsi a 50 anni.

Paura della perdita

In genere, qui la causa è legata ad una precedente relazione (o a più di una) finita male. Che si tratti di un rifiuto particolare, di una separazione o di un divorzio, il timore di soffrire e di essere nuovamente abbandonati hanno la meglio sulla razionalità. 

Di fatto, il soggetto preferisce non intraprendere affatto una relazione, anziché trovarsi in una situazione dove potenzialmente è rischio il suo cuore. 

Paura e/o difficoltà ad esporsi

Qui entra in gioco la consapevolezza di sé e l’autostima: dove entrambe mancano, vi è la paura di mettersi in gioco, di esporsi, seppur in un’avventura intrigante come quella di una relazione. 

Spesso, il soggetto si sente inadeguato a relazionarsi con chiunque, non solo con potenziali partner, il che vuol dire che è un problema davvero molto serio e complesso. Non si tratta solo della paura di essere giudicati da terzi, ma anche di non meritare l’amore o l’attenzione di qualcuno.

Sindrome di Peter Pan

Colpisce soprattutto gli uomini ed è quella latenza nel divenire adulti, nel volersi addossare le responsabilità tipiche della propria età e di un rapporto, come la fedeltà, l’attenzione verso l’altro, ecc.

La paura di amare, in questi casi, diviene quasi una scusa, un modo per giustificare un problema di immaturità personale, che magari è motivato (a sua volta) da situazioni di comodo. 

Come spiega la psicologa e sessuologa Serenella Salomoni sul suo sito, coloro che soffrono della sindrome di Peter Pan tendono ad avere un profilo comune, fra i quali vengono contemplati anche il narcisismo, l’egocentrismo, l’umore instabile, ma anche l’ansia e differenti sintomi psicosomatici.

Problemi di natura sessuale

Problematiche come l’eiaculazione precoce, la disfunzione erettile, la sindrome da spogliatoio e così via sono dei forti deterrenti per una relazione. 

Il soggetto che soffre di tali problemi tende a chiudersi a riccio per il timore di non riuscire a soddisfare il partner, ma anche di essere deriso e ferito per un qualcosa del quale non ha colpa alcuna. 

Si può guarire dall’anoressia sentimentale?

Sì, si può. 

Gli studi sulla psicologia della paura di amare sono decisamente avanti, proiettati verso la risoluzione definitiva del problema attraverso la psicoterapia. 

È chiaro che non è una questione semplice da affrontare, specie per casi più delicati, e che occorre una forte determinazione per riuscirci. 

Come sempre, il primo passo per intraprendere un percorso di guarigione è quello di comprendere e soprattutto ammettere di avere un problema. In successiva battuta, è necessaria la volontà di impegnarsi e lavorare su se stessi con l’assist di uno specialista clinico.

Lascia un commento